
La Silver Age ha inizio con la pubblicazione da parte della DC Comics di “Showcase” #4, avvenuta nell’ottobre del 1956, albo che vede l’apparizione di un nuovo Flash, questa volta impersonato da Barry Allen invece che da Jay Garrick, il Flash della Golden Age.

I responsabili del rilancio del personaggio di Flash furono l’editor Julius Schwartz, lo scrittore Gardner Fox e il disegnatore Carmine Infantino; il successo dell’operazione spinse la DC a tentare di fare lo stesso anche con altri personaggi, come ad esempio Lanterna Verde, Hawkman e Atom.
Furono coinvolti, tra gli altri, artisti del calibro di Murphy Anderson, Gil Kane e Joe Kubert.
Analogamente a quanto fatto con Flash, la filosofia della DC fu quella di mantenere solamente il nome degli eroi della Golden Age, modificando le identità dei personaggi, i loro costumi e le località di provenienza, ricorrendo molto spesso a spiegazioni assai improbabili, bizzarre e fantasiose per spiegare la loro origine.
Allo scopo di rispondere agli interrogativi dei lettori circa la sorte dalle loro controparti della Golden Age e di giustificare in modo coerente il nuovo corso a livello di continuity venne introdotto il concetto di multiverso.

Venne infatti rivelato che gli eroi della Golden Age vivevano in un universo parallelo distinto; la Terra che ospitava le gesta dei vecchi eroi della Golden Age venne denominata “Terra 2”, mentre quella che dove vivevano i nuovi personaggi “Terra 1”.
La Atlas Comics, nel frattempo divenuta Marvel Comics, sulla scia del successo ottenuto dalla DC Comics e del ritrovato interesse del pubblico nei confronti dei supereroi, decise di provare a riprendere la pubblicazione di serie supereroistiche.

La pubblicazione di “Fantastic Four” #1 (realizzato da Stan Lee e Jack Kirby), avvenuta nel novembre del 1961, sancisce la nascita del moderno Marvel Universe.

La scelta di puntare su un gruppo fu presa sulla base dell’enorme successo che aveva avuto la Justice League of America della DC Comics.

Sotto l’impulso di Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko nell’arco di meno di tre anni la Marvel Comics dà vita a ben 11 serie.

Lo stile narrativo adottato dalla Marvel differiva in modo piuttosto notevole da quello della DC Comics; celebre è il motto “supereroi con superproblemi" coniato da Stan Lee, che stava ad indicare come i suoi supereroi molto spesso fossero individui dalla personalità complessa, tormentati, per i quali il fatto di possedere dei superpoteri era quasi una maledizione, dal momento che essi arrecavano loro molti più problemi che vantaggi.


All’interno dell’Universo Marvel, al contrario di quanto avveniva nell’Universo DC, molto spesso i supereroi si guardavano con diffidenza reciproca e non di rado prima di unirsi contro una minaccia comune combattevano tra di loro; l’ambiente nel quale vivevano i personaggi della Marvel era inoltre più aderente alla realtà, mentre i toni delle serie della DC erano generalmente più leggeri e i punti di contatto con la realtà molto più sfumati.
Il successo della DC e della Marvel spinse anche altre case editrici, come ad esempio la Archie Comics, la Charlton Comics o la Dell Comics, a produrre delle serie con protagonisti dei supereroi ma con risultati modesti; l’unica eccezione fu la serie “T.H.U.N.D.E.R. Agents” realizzata da Wally Wood e pubblicata dalla Tower Comics.

La maggioranza degli storici e degli appassionati ritengono che la Silver Age termini nel 1970, quando l’editor Julius Schwartz affidò Lanterna Verde al duo Denny O'Neil/Neal Adams in risposta ad un sensibile calo delle vendite della serie (“Green Lantern” #76 dell’aprile del 1970); altri possibili eventi che possono essere considerati come la fine della Silver Age sono l’abbondono della Marvel da parte di Jack Kirby ed il suo approdo alla DC per realizzare “The Fourth World”, la pubblicazione da parte della Marvel Comics di "Conan the Barbarian" (entrambi i fatti sono avvenuti sempre nel 1970), la violazione del Comics Code da parte di Stan Lee con i numeri 96-98 di "The Amazing Spider-Man" (1971) o la chiusura definitiva di “Green Lantern”, nel frattempo divenuta “Green Lantern Co-Starring Green Arrow” (1972).

BREVE ELENCO DEI PRINCIPALI ARTISTI CHE HANNO LAVORATO DURANTE LA SILVER AGE:
EDITOR IN CHEF
Dick Giordano, Stan Lee, Jack Schiff, Julius Schwartz, Mort Weisinger.
SCRITTORI
Otto Binder, John Broome, Arnold Drake, Gary Friedrich, Joe Gill, Archie Goodwin, Edmond Hamilton, Bob Haney, Robert Kanigher, Stan Lee, Dennis O'Neil, Jerry Siegel, Jim Steranko, Roy Thomas.
DISEGNATORI
Neal Adams, Murphy Anderson, Jim Aparo, Dick Ayers, Wayne Boring, John Buscema, Sal Buscema, Nick Cardy, Gene Colan, Dan DeCarlo, Steve Ditko, Ramona Fradon, Stanley Goldberg, Don Heck, Carmine Infantino, Gil Kane, Jack Kirby, Joe Kubert, Sheldon Moldoff, Jim Mooney, John Romita, Sr., Mike Sekowsky, John Severin, Marie Severin, Jim Steranko, Curt Swan, Herb Trimpe, George Tuska, Wally Wood.
INCHIOSTRATORI Jack Abel, Dan Adkins, Murphy Anderson, Dick Ayers, Vince Colletta, Joe Giella, Sid Greene, George Klein, Paul Reinman, George Roussos, Joe Sinnott, Chic Stone.

N.B.: lo storico dei fumetti e produttore cinematografico Michael Uslan fa risalire l’origine del termine “Silver Age” ad una lettera scritta da Scott Taylor e pubblicata sul numero 42 di "Justice League of America" (febbraio 1966) che diceva: «Se continuate a resuscitare gli eroi dell’Età dell’Oro tra vent’anni la gente chiamerà questo decennio i Sessanta d’Argento!».
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