Annual: nel mercato dei comic books viene definito annual un albo speciale che esce una volta all'anno, solitamente d'estate, e che presenta una numerazione propria diversa da quella della serie regolare alla quale fa riferimento, costituendo quindi una serie a sè.
Gli annual generalmente contengono storie autoconclusive, racconti dedicati ai comprimari e materiale extra che non viene pubblicato sulle serie mensili per mancanza di spazio.
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Balloon: in inglese significa letteralmente "pallone"; indica il riquadro contenente il testo dei dialoghi, dei pensieri e della narrazione fuoricampo della vicenda a cui fa riferimento il fumetto.

Brossurato: termine che si riferisce alla particolare legatura (o rilegatura) adottata per unire in un unico volume i fascicoli (o segnature) che compongono un prodotto editoriale.
I fascicoli vengono fresati dal lato del dorso e i foglietti liberati incollati gli uni agli altri, per essere racchiusi da una copertina di cartoncino (flessibile).
Tale formato viene impiegato di sovente per raccogliere albi o più storie singole in un unico prodotto.
Per indicare un albo brossurrato in inglese si usa la dicitura "Trade Paperback", spesso abbreviata nella sigla "TP".
Cameo: nei fumetti è così chiamata l'apparizione occasionale di un personaggio all'interno di un albo (apparizione che di solito vuole rappresentare un omaggio oppure una parodia).
Campitura: termine usato in pittura, derivante da "campire", ovvero coprire di colore uniforme una zona delimitata in precedenza (generalmente uno sfondo, ma anche un singolo oggetto o un soggetto).
Canaletto: si tratta dello spazio bianco che separa le vignette.
Cartonato: aggettivo che si riferisce alla particolare legatura (o rilegatura) adottata in un prodotto editoriale, tipicamente brossurato, dove la copertina è di cartone rigido.
Si tratta generalmente di prodotti editoriali di pregio e quindi costosi.
Continuity: La continuity è la storia ufficiale di un universo narrativo.
Contenendo in sé l'idea di uno sviluppo temporale la continuity è ovviamente possibile solo all'interno delle narrazioni seriali, e indica un flusso di eventi concatenati in cui ciò che viene narrato diventa una causa che provoca effetti nello sviluppo futuro della narrazione.
In sostanza la continuity è un gioco che si sviluppa in base ad un tacito accordo tra narratore e lettore: per entrambi ogni evento narrato è realmente accaduto e fornisce una solida base per lo sviluppo degli eventi futuri.
Oltre che efficace mezzo di fidelizzazione dell'acquirente (dal punto di vista editoriale), la continuity è il migliore strumento per ricreare nella mente del lettore l'idea che gli eventi narrati siano "veri", in quanto strutturati in base alle dinamiche proprie della vita reale.
È stata quindi coniata l'espressione "fuori continuity" per indicare l'incongruenza di un evento narrato in relazione alle cause poste nella storia ufficiale.
Un’incongruenza si verifica automaticamente non appena un autore aggiunge al serial una nuova storia utilizzando le caratteristiche base di un personaggio ma ignorando (volontariamente o involontariamente) alcuni presupposti del passato raccontati dagli autori che l'hanno preceduto.
A questo punto si pone un delicato problema di sostanza; il personaggio che appare simile nella forma esteriore al personaggio omonimo, ma che non condivide lo stesso passato, non è di fatto la stessa entità. In virtù di ciò il personaggio fuori continuity è un personaggio omonimo che ha legittimità di esistenza, ma che vive in un flusso spazio-temporale diverso; per questo motivo, soprattutto all'interno dei fumetti supereroistici, viene frequentemente utilizzato il concetto di multiverso, termine che indica una realtà composta da un insieme di universi alternativi, spesso denominati dimensioni parallele.

Creator owned: letteralmente significa "di proprietà del creatore" e nel mondo del fumetto viene usato per indicare opere i cui diritti di sfruttamento sono di proprietà dell'autore che lo ha creato.
Negli anni novanta, anche grazie a case editrici come la Image Comics e all'iniziativa congiunta di molti autori, si è diffusa sempre di più la pratica per gli autori di fumetti di mantenere il controllo totale sulle proprie opere, cosa quasi impensabile fino agli anni settanta.
Crossover: è un termine che, nell'editoria a fumetti, si riferisce ad una storia in più parti distribuita su collane diverse, che vede interagire insieme personaggi che normalmente agiscono separati. La traduzione italiana più frequente è "incrocio narrativo", anche se sempre più spesso viene utilizzato il termine in inglese, che è ormai diventato di uso comune sia tra i lettori sia tra gli addetti del settore.
L'espressione è tipica del mondo dei supereroi, ma non ne è esclusiva.
Nella maggior parte dei casi un crossover è una storia autoconclusiva (ovvero con un inizio e con una fine), anche se è capitato che alcuni crossover abbiano dato origine a nuove serie regolari.

Didascalia: si tratta di un riquadro contenente un testo che solitamente serve per fornire al lettore informazioni aggiuntive riguardo la storia raccontata oppure per dare corpo a una o più voci narranti.

Fill-in: dall'inglese "to fill in" (riempire); si tratta di un termine con il quale si indicano storie autoconclusive, slegate dalla continuity e generalmente realizzate in precedenza che vengono utilizzate per supplire a ritardi nelle consegne o a mancanza di materiale al fine di rispettare i tempi di pubblicazione previsti.
Flip book: i flip book sono albi tipici dell'editoria a fumetti statunitense stampati sotto/sopra; una metà si legge in un verso, l'altra girando - to flip (over) in inglese significa appunto “girare” - al contrario l'albo.
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Graphic novel: in inglese significa letteralmente "romanzo grafico".
Sebbene intorno alla definizione di graphic novel non vi sia unanimità in linea generale si può affermare che una graphic novel sia un fumetto che contiene una storia autoconclusiva, più lunga rispetto ad una storia tradizionale, pubblicata direttamente in volume e solitamente contente tematiche rivolte ad un pubblico adulto.
Il termine graphic novel fu utilizzato per la prima volta da Richard Kyle nel 1964, ma divenne popolare quando Will Eisner lo usò sulla copertina dell’edizione in volume della sua opera "A Contract with God, and Other Tenement Stories", pubblicata nel 1978.
Per le sue tematiche estremamente complesse e mature "A Contract with God, and Other Tenement Stories" rappresentò un punto di svolta nella storia dei comics, e il successo ottenuto sia a livello di critica che a livello di vendite da parte di "A Contract with God, and Other Tenement Stories" fece sì che il termine graphic novel divenisse di uso comune.

Hard-cover: espressione utilizzata per indicare volumi di lusso con copertina cartonata rigida.
Lettering: termine che indica l'operazione di compilazione dei balloon che contengono i dialoghi e delle didascalie. L'importanza artistica del lettering non è da sottovalutare, perché un lettering inadeguato può deturpare del tutto o in parte l'equilibrio di una tavola.
Mainstream: termine inglese che significa "corrente principale". In ambito strettamente fumettistico indica i fumetti statunitensi di maggior successo, popolarità e che vendono il maggior numero di copie. È comunemente usato anche in Italia da riviste e siti web specializzati; l'ovvio riferimento è ai colossi editoriali Marvel e DC.
One Shot: la traduzione letterale è "colpo (di pistola)". Nel gergo fumettistico indica una storia autoconclusiva contenuta all'interno diun singolo albo pubblicato a margine di una serie regolare.
Prestige: tipo di formato editoriale caratteristico del mercato statunitense, importato anche in Italia, consistente in un albo, di solito di 48 o 64 pagine rilegato con costoletta e stampato su carta patinata.
Retcon: abbreviazione di "retroactive continuity"; esistono due tipi di retcon, quella aggiuntiva e quella trasformativa.
La retcon aggiuntiva consiste nel narrare eventi passati aggiungendo particolari inediti che non contrastano con il flusso di eventi canonici, mentre la retcon trasformativa consiste nell'alterare alcuni particolari, ad esempio per aggiornare situazioni storiche divenute ormai obsolete.
Sceneggiatura: testo redatto dallo scrittore del fumetto nel quale viene indicato il contenuto dei dialoghi e delle didascalie. La sceneggiatura può anche fornire descrizioni dettagliate di personaggi, oggetti e paesaggi, delle inquadrature da utilizzare, del numero e della forma delle vignette, dei colori, del tipo di lettering e di tutto ciò che lo sceneggiatore ritenga funzionale alla narrazione.
Soggetto: testo redatto dallo scrittore del fumetto. Contiene una descrizione (che può essere anche piuttosto sommaria) degli avvenimenti che si susseguono nel corso della storia. È la base di partenza per scrivere una sceneggiatura.
Spillato: aggettivo che si riferisce alla particolare rilegatura adottata per unire in un unico volume i fascicoli (o segnature) che compongono un prodotto editoriale. Le pagine di tali fascicoli vengono innestate l'una dentro l'altra e poi unite assieme alla copertina mediante l'utilizzo di graffette metalliche.
Si tratta del formato maggiormente impiegato nel settore dei comics americani.
Spin-off: termine inglese che indica serie estratte da serie portanti spesso di grande successo; queste serie sono generalmente dedicate ai comprimari, in genere personaggi che emergono con tale risalto nell'affetto dei lettori da far decidere agli editori di dedicargli una testata tutta loro
Splash-page: con questo termine, la cui traduzione italiana è "a tutta pagina", si indica la pagina di un fumetto costituita interamente da un’unica vignetta. La splash page è di solito utilizzata come prima pagina di una storia e comprende il titolo e i credits.

Storytelling: termine che significa «raccontare una storia»; indica la parte del lavoro del disegnatore che consiste nel descrivere in una tavola la successione e lo svolgimento sia spaziale sia temporale degli eventi.
Tavola: si tratta della pagina del fumetto così come è stata realizzata dal disegnatore. Normalmente è circa il doppio delle dimensioni in cui verrà stampata ed è composta da più vignette (dette anche quadri).
Team-up: incontro tra due personaggi pubblicati dallo stesso editore o appartenenti a universi fumettistici differenti.
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Variant cover: copertina alternativa solitamente realizzata in occasione di fiere fumettistiche o o di eventi speciali.
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Vignetta: riquadro contenente una singola scena della striscia, della tavola o dell'intero volume a fumetti.
L'ordine e le dimensioni delle vignette sono fondamentali, perché rappresentano una scelta stilistica e narrativa ben precisa. Ad esempio vignette di dimensioni e forme diverse forniscono una narrazione più movimentata, al contrario di un'impostazione con numero di vignette fisse, tutte della stessa dimensione, che esprimono meno dinamismo.
Per alcuni studiosi la successione delle vignette crea un fenomeno percettivo analogo a quello del montaggio cinematografico